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10 ostacoli all’equilibrio tra lavoro e vita privata e come superarli

6 min di lettura

5 aprile 2025

Che cosa si intende per “equilibrio tra lavoro e vita privata”?

Al giorno d’oggi, sentiamo spesso usare l’espressione “equilibrio tra lavoro e vita privata”, sia da privati sia da aziende. Cosa significa esattamente?

Secondo il Cambridge Dictionary, l’equilibrio tra lavoro e vita privata è “la quantità di tempo dedicata al lavoro rispetto alla quantità di tempo trascorsa con la famiglia e dedicata ad attività di proprio interesse”.

Ognuno vive questo concetto in maniera diversa. Per un genitore che lavora, può significare avere la flessibilità necessaria per portare i figli a scuola e partecipare agli eventi che li riguardano, riuscendo al contempo a fare carriera.

Per un imprenditore individuale, un lavoratore autonomo o il titolare di una piccola impresa, l’equilibrio tra lavoro e vita privata potrebbe essere anche solo avere il tempo di mangiare e dormire adeguatamente ogni giorno.

Tuttavia, esistono alcuni argomenti generali che definiscono l’equilibrio tra lavoro e vita privata:

  • Poter fare le cose necessarie, come mangiare, dormire e andare dal medico.
  • Poter fare ciò che si desidera, come dedicarsi ad attività di svago e hobby.
  • Poter trascorrere del tempo con amici e familiari, senza che i pensieri vadano continuamente al lavoro.
  • Non preoccuparsi del lavoro quando non si sta lavorando.

Perché è importante?

Molte persone riconoscono già l’importanza di mantenere separata la vita privata da quella professionale. Tuttavia, con l’aumentare delle discussioni sull’equilibrio tra lavoro e vita privata, a volte la comprensione del perché sia così importante si perde nella miriade di consigli, suggerimenti e risorse di supporto disponibili.

Alcune persone potrebbero faticare a immaginare un equilibrio tra lavoro e vita privata perché non ne hanno mai avuto uno adeguato. È proprio questo il motivo per cui è così importante: in poche parole, la vita non è fatta di solo lavoro.

Ogni professionista, che sia un imprenditore individuale, un freelance o un dipendente, ha bisogno di un sano equilibrio tra lavoro e vita privata per diverse ragioni, tra cui:

  • ridurre lo stress ed evitare il burnout
  • godere di una migliore salute mentale e fisica
  • migliorare la produttività e il pensiero creativo.

Quando hai la possibilità di concentrarti su una cosa sola, che sia una mansione lavorativa, un hobby o del tempo di qualità da dedicare alla famiglia e agli amici, alleni la capacità di essere più “presente” in ciò che fai.

Sette colleghi lavorano a quattro scrivanie in un ufficio.

Ostacoli all’equilibrio tra lavoro e vita privata e come superarli

Abbiamo chiarito cosa vuol dire equilibrio tra lavoro e vita privata e perché è importante. Quali sono i segnali che il tuo equilibrio tra lavoro e vita privata ha bisogno di attenzione?

Di seguito, elenchiamo 10 ostacoli comuni all’equilibrio tra lavoro e vita privata e alcune soluzioni per aiutare te, i tuoi colleghi e la tua azienda a superarli.

1. Cultura aziendale

Spesso pensiamo alla cultura aziendale come all’ambiente di lavoro sociale e fisico, ad esempio la presenza di spazi di co-working in ufficio o cubicoli individuali.

Tuttavia, questa espressione include anche i valori su cui si fonda un’azienda. I principi di un’azienda, che vengono applicati sia internamente tra i dipendenti sia esternamente con i clienti, definiscono determinati standard e aspettative che ricadono nella cultura del lavoro.

Il senso di cultura creato da un’azienda deve essere coltivato in modo da favorire la crescita. Tuttavia, non si dovrebbero mai raggiungere traguardi e obiettivi a scapito della soddisfazione dei dipendenti. Nessuno vorrà restare per il tempo necessario a realizzarli se ha l’impressione che i suoi sforzi non vengano apprezzati o che le sue opinioni non contino nulla.

La “cultura” non deve spingere nessuno, né junior né senior, a cambiare il suo modo di essere. Per un neolaureato, un’azienda con un comitato che organizza molti eventi sociali potrebbe essere il luogo ideale. Tuttavia, per i lavoratori con più esperienza, che magari hanno altre priorità come la famiglia, sentirsi obbligati a partecipare a un aperitivo dopo il lavoro ogni settimana potrebbe essere pesante.

Soluzione: i datori di lavoro devono riconoscere che il divertimento obbligatorio raramente è divertente per tutti. Possono utilizzare strumenti di collaborazione per coinvolgere i dipendenti in discussioni e votazioni sulle attività del team.

Per i dipendenti, superare questo ostacolo potrebbe iniziare già durante il colloquio e la fase di onboarding. Puoi metterti in contatto con i dipendenti attuali per chiedere quale sia la cultura aziendale e capire se fa per te.

Sfrutta la collaborazione sui contenuti in tempo reale

Dropbox consente ai membri del team di lavorare insieme sui documenti, centralizzare il feedback e assumersi le proprie responsabilità, tutto in un unico posto.

Un gruppo di manager senior discute di alcuni documenti.

3. Management

I manager svolgono un ruolo fondamentale nel processo di conciliazione tra lavoro e vita privata, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle attività e del carico di lavoro. Non si limitano a delegare compiti ai membri del team, ma sono anche solitamente i primi a cui rivolgersi se qualcosa non va.

I problemi sul lavoro possono peggiorare se hai la sensazione di non poter parlare con un manager di qualcosa che ti preoccupa o, peggio, se il management non è preparato ad affrontare questioni complesse come l’equilibrio tra lavoro e vita privata.

Anche i manager possono essere la causa dello scarso equilibrio tra lavoro e vita privata. Chiedendo a te e ai tuoi colleghi di dedicare risorse e tempo eccessivi al lavoro o pretendendo straordinari non retribuiti per raggiungere determinati traguardi o KPI, potrebbero provocare un esaurimento.

Soluzione: manager e supervisori dovrebbero ricevere una formazione adeguata che consenta loro di individuare i segnali di stress e di uno scarso equilibrio tra lavoro e vita privata nei colleghi e lavorare con loro per aiutarli a risolvere il problema.

4. Sindrome dell’impostore

Non riesci a credere di meritarti il tuo successo e cerchi di compensare lavorando di più? Magari pensi di non essere così competente come tutti credono? Questi sono due segnali della cosiddetta sindrome dell’impostore.

Per molti, la sindrome dell’impostore non comporta solo insicurezza personale. A volte, può trattarsi di una mancanza di fiducia in sé sul lavoro, ipersensibilità a piccoli errori o alle critiche, un’eccessiva paura di deludere qualcuno o di un esaurimento dovuto a pretese eccessive.

Secondo una ricerca di Asana, il 62% dei lavoratori della conoscenza (come programmatori, redattori, avvocati e accademici) in tutto il mondo dichiara di soffrire della sindrome dell’impostore. Coloro che ricoprono posizioni di rilievo hanno in realtà maggiori probabilità di trovarsi in questa situazione rispetto ai membri più giovani del team.

Soluzione: le aziende possono intervenire in diversi modi per combattere la sindrome dell’impostore. Possono stabilire obiettivi organizzativi trasparenti, sviluppare programmi di formazione e tutoraggio o affiancamento (“buddy”) e fornire un supporto psicologico.

A livello individuale, quando si presentano i sintomi della sindrome dell’impostore, prenditi del tempo per considerare i fatti. Fai un passo indietro e osserva il quadro completo: ricordati delle competenze e dell’esperienza che offri nel tuo ruolo. Anziché paragonarti agli altri, pensa a quanta strada hai fatto rispetto all’anno precedente o a cinque anni fa.

Devi sfruttare al meglio le opportunità di imparare dai tuoi colleghi. Organizza un incontro con un mentore o un supervisore, prendi nota dei punti più rilevanti per te e conserva queste informazioni in un luogo facilmente accessibile per consultarle ogni volta che ti colpisce la sindrome dell’impostore.

Potresti anche creare un documento in Dropbox Paper per conservare un elenco di riconoscimenti, note positive da colleghi e riepiloghi dei tuoi risultati. Quando la sindrome dell’impostore inizia a farsi sentire, torna a leggerlo, così potrai ricordare le grandi cose che hai realizzato.

Anche i manager devono dare l’esempio. I comportamenti di un manager efficiente includono:

  • Prendersi dei giorni di ferie e non lavorare al di fuori dei normali orari di lavoro, in modo da non far passare il messaggio che siano i membri del team a non lavorare abbastanza, aggravando la loro sindrome dell’impostore.
  • Riconoscere e condividere i propri segnali di esaurimento o di sindrome dell’impostore.
  • Parlare con i membri del team, sia individualmente sia in gruppo.
  • Fornire spesso e in maniera tempestiva feedback chiari e utili ai membri del team.
  • Congratularsi con i membri del team per un lavoro ben fatto.
Una persona che lavora da remoto usa il telefono per comunicare con i colleghi.
Una professionista da remoto lavora sul suo laptop la sera tardi.
Un professionista da remoto lavora seduto al tavolo della cucina.

Lavora per vivere, non vivere per lavorare

La ricerca di un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata è un processo continuo, che purtroppo non si realizza da un giorno all’altro. Le circostanze possono cambiare e il tuo “equilibrio” potrebbe doversi adattare a nuove priorità.

Avrai bisogno di risorse che ti aiutino a capire se queste priorità sono in linea con la tua gestione del tempo. Dropbox offre uno spazio sicuro e intuitivo per comprendere il tuo equilibrio tra lavoro e vita privata.

Dalla distinzione tra gli account del team e quelli personali per separare i file di lavoro da quelli privati a integrazioni e funzionalità innovative che consentono di lavorare in modo flessibile, Dropbox offre tutti gli strumenti di cui hai bisogno per conseguire un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata.

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